Archive for Aprile, 2019

E non ci vuole poi tanto, a ricordarsi che in fondo, nessuno nasce perfetto ognuno ha il proprio difetto. E non sarà mica un caso, che siamo tutti diversi, perché se fossimo uguali, sai quanti sogni dispersi. In questo mondo sbagliato, ho visto nascere un fiore, in posti dimenticati anche da nostro signore. La vita in fondo cos’è? qualcosa di misterioso, che non capisci nemmeno quando ci pensi a riposo. Ma tra le cose che abbiamo e quelle che pretendiamo finisce che ci scanniamo, per essere sempre il primo. Allora sai cosa penso, che forse lo meritiamo un mondo che ci delude e che ritira la mano. Perché se questo è il pensiero, di ogni essere umano che tanto tutto è dovuto, in fondo tutto è scontato. Non cambierà l’universo, se non cambiamo i pensieri, in fondo la vita è oggi, tu non guardare più a ieri. Se vuoi un domani migliore, allora devi inventarlo, e lavorarci ogni giorno, perché si possa trovarlo. Qui non si fanno miracoli, non c’è nessun fabbricante, o il venditore ambulante che vende quello che serve Le cose qui si guadagnano con gran sudore e fatica, nessuno regala niente, impara, questa è la vita! ©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

Ci vuole un cuore immensamente forte per contenere tutti i sogni che finiscono infranti. ©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

C’è un momento in cui ti stanchi delle parole, vuoi i fatti. C’è un momento dove gli “io ci sono”, non bastano più, quella presenza la vuoi davvero. C’è un momento in cui gli abbracci, il sentirsi rassicurata, amata, protetta, deve diventare una certezza, una realtà. C’è un momento dove il poco diventa troppo poco, e non vuoi più fartelo bastare, non puoi più! C’è un momento, un preciso momento, dove ogni mancanza diventa una incolmabile assenza. C’è un momento in cui, capisci che di momenti ne hai avuti troppi, e decidi di non volerne più. Ecco, quello è il momento dove per forza di cose, devi bastare a te stessa. E capisci di essere l’unica persona che realmente trovi quando hai bisogno di qualcuno. ©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

Arriverà un giorno buono per ognuno di noi, anche per me. Per me che di solito trovo solo sassi su cui inciampare e muri dove sbattere la testa. Profumerà di arance quel giorno e, anche se io le arance non le sopporto, ne respirerò il profumo a pieni polmoni. Ci sarà un cielo nuovo, nuovi colori, e ognuno potrà scegliere come colorare la sua anima. E ci saranno fogli privi di confini, e tutti, potranno scrivere la loro vita esattamente come la vogliono o la immaginano. La vita profumerà di buono, e anche la gente senza cuore, ne avrà uno. Arriverà un giorno buono prima o poi… Intanto, mentre aspetto che arrivi, respiro l’oggi, cercando di proteggermi dall’ inquinamento dell’odio, che ormai, avvelena la mente di ogni popolo, cultura, nazione. ©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

24 dicembre

sabato, Aprile 27th, 2019

È una sera come tante, o almeno cosi sembra, la gente per la strada che marcia verso casa, ognuno cosi perso tra pensieri ed illusioni. Qualcuno canta in mente una canzone antica, qualcuno invece prega… e non ricorda più per cosa. C’è anche quel barbone all’angolo di strada che aspetta un bel miracolo da tutta la sua vita. È una sera strana, di quelle senza luna, di quelle dove pensi che hai la gran fortuna, che almeno tu cammini, respiri, quindi esisti. Lo vedi anche nei film, in quelli americani, è una di quelle sere che ti fa pensare che tutto, tutto può accadere. Ma è solo una sera, una sera come tante…e la gente rimane a guardare, la gente continua a sperare. ©Monica Cannatella

All’ombra di un vecchio ciliegio ormai sterile, tutte le nostre memorie. Le guardo da lontano…con gli occhi e l’entusiasmo di un bimbo che riceve il suo primo regalo di natale. E trema il mio cuore, alla reminiscenza di un tempo lontano che non torna più. E odo canti di uccelli e ruscelli danzanti desio d’amore e puzzo di terre arse intorno All’ombra di quel vecchio ciliegio sterile, ho cercato il sonno fatale, perché non perdessi mai più quell’attimo che fu nostro. E l’ora non giunse mai, se non quando io ne persi ogni ricordo. ©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

Forse non l’ho perso quel treno, forse ho solo preferito non prenderlo. Perché non tutti i treni sono importanti, non tutti portano necessariamente ad una meta o, a quella che tu desideri. Ho scelto di veder partire gli altri. Ho scelto di guardare la vita che scorre seduta sul mio bagaglio, in attesa di qualcosa di più di un ammasso di ferraglia che corre chissà dove. Magari sbaglio, non è una novità che mi riesce benissimo prendere decisioni di cui poi, mi pento. Ma in fondo, non è forse questa la vita? Prendere decisioni sbagliate e imparare dagli errori fatti, volere il bianco e ritrovarsi ad indossare il nero, rinunciare, e maledirsi ogni giorno per averlo fatto, rimpiangere sempre qualcosa? Pare proprio che non sappiamo stare senza piangerci addosso per qualunque motivo. La vita di tutti quanti, non è forse fatta di occasioni perse e opportunità non sfruttate? Non li aspettate i treni, che magari non vi portano da nessuna parte, e poi, scoprite che vi siete perse il meglio semplicemente rimanendo alla stazione. ©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

Ho chiuso gli occhi

sabato, Aprile 27th, 2019

Ho chiuso gli occhi ieri sera al tuo arrivo, e cancellato i passi che ti hanno portato da me.
Ed ho cantato forte nella mia mente, per non sentire rumore.
Ho ricordato le mie capriole sul prato, il rossetto di mamma usato per scrivere sullo specchio del bagno, il girotondo con i compagni di scuola giù in cortile.
Non ho sentito nemmeno dolore, solo un tonfo sordo, un tuffo al cuore. Guardo il pavimento… quel rosso, mi ricorda il colore delle rose che mi regalavi un tempo.
Per ricordarti che ti amo dicevi…
Apro gli occhi, non mi lascio più colpire…per ricordarmi che mi amo.

©Monica Cannatella

sabato, Aprile 27th, 2019

 

 

 

Non prendetemi come esempio, che sono un disastro di persona.
Tengo gli occhi bassi anche quando la colpa non è mia
e do consigli giusti alle persone sbagliate.
Dimentico sempre di annaffiare le piante, e poi , quando appassiscono,
ci rimango male.
Sbaglio sempre io…
Lo zucchero con il sale
i modi
le persone
i luoghi
i tempi
ne facessi mai una giusta.
Io non mi prenderei mai come esempio, perché lo so che sono
un casino!
Quelle come me, il casino ce l’hanno ovunque!
In testa
nel cuore
nell’anima…
Quelle come me, sono sempre un disastro
agli occhi del mondo.
Forse, perché questo mondo, non è ancora pronto
per le persone vere.
Ed è per questo che non riescono mai a trovare il posto
adatto a loro e se ne rimangono chiuse dentro una corazza,
che spesso, sentono troppo stretta, ma che sono costrette
ad indossare per difendersi da un universo che non le riconosce
e non le apprezza.
© Monica Cannatella

 

 

 

Ninna Nanna

sabato, Aprile 27th, 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so che mi canti una ninna nanna
per attutire il rumore degli spari.
Che alzi la voce quando quel cannone
vuol coprire con il suo rumore
la strofa della nostra canzone.
Che mi tieni stretto come se il tuo petto
potesse proteggermi dal crollo di un tetto.
Non ho paura mamma, non tremano per
questo le mie gambe…è solo timore
che io possa addormentarmi, e poi,
svegliarmi e trovare te che dormi.
Finché mi stringi io non temo nulla, ma
non mollar la presa e tieni duro…
Che se si rammolliscono le braccia,
non mi protegge più il tuo muro.
Chiudi gli occhi mamma, ti va?
Proviamo a dormire tutti e due insieme,
come il fratellino con papà.
Magari li raggiungiamo, giù alle cascate
dove son finiti con l’esplosione delle
granate.
Dormiamo mamma, e sogniamo un mondo,
dove i bambini fanno rumore solo giocando
a girotondo.

©Monica Cannatella