Nei campi di Auschwitz

Gennaio 28th, 2021
Sui campi di Auschwitz non crescono fiori
non spunta mai l’alba a lenire dolori.
La notte si prega tra gemiti e pianti
perché il giorno dopo non muoiano in tanti.
E nel silenzio dei giorni perduti
son tanti i bambini che restano muti.
Angoscia e sgomento negli occhi di tanti
che invocano grazia da tutti i santi.
Capelli rasati e pigiama a righe
non hanno memoria delle loro vite.
Sui campi di Auschwitz non crescono i fiori
c’è solo silenzio a tanti orrori.
E intanto qualcuno ne ha presi altri cento
da fare morire in un solo momento.
Laggiù non esiste la vita vissuta
la camera a gas non rimane mai muta.
E mentre qualcuno si perde nel pianto
la morte saluta e continua il suo canto.

©Monica Cannatella

A picture taken just after the liberation by the Soviet army in January, 1945, shows a group of children wearing concentration camp uniforms including Martha Weiss who was ten years-old, 6th from right, at the time behind barbed wire fencing in the Oswiecim (Auschwitz) Nazi concentration camp. 60 years ago, on January 27, 1945, Red Army soldiers liberated the Concentration Camp in Auschwitz, Poland. Like all children too young to work, 10-year-old Martha Weiss was selected for death when she arrived at Auschwitz in 1944 but said the SS diverted her group from the gas chamber after Russian planes flew over. She said she and her older sister Eva spent their last month before liberation in Mengele’s notorious experimental ward. (AP Photo)

E non ci vuole poi tanto, a ricordarsi che in fondo, nessuno nasce perfetto ognuno ha il proprio difetto. E non sarà mica un caso, che siamo tutti diversi, perché se fossimo uguali, sai quanti sogni dispersi. In questo mondo sbagliato, ho visto nascere un fiore, in posti dimenticati anche da nostro signore. La vita in fondo cos’è? qualcosa di misterioso, che non capisci nemmeno quando ci pensi a riposo. Ma tra le cose che abbiamo e quelle che pretendiamo finisce che ci scanniamo, per essere sempre il primo. Allora sai cosa penso, che forse lo meritiamo un mondo che ci delude e che ritira la mano. Perché se questo è il pensiero, di ogni essere umano che tanto tutto è dovuto, in fondo tutto è scontato. Non cambierà l’universo, se non cambiamo i pensieri, in fondo la vita è oggi, tu non guardare più a ieri. Se vuoi un domani migliore, allora devi inventarlo, e lavorarci ogni giorno, perché si possa trovarlo. Qui non si fanno miracoli, non c’è nessun fabbricante, o il venditore ambulante che vende quello che serve Le cose qui si guadagnano con gran sudore e fatica, nessuno regala niente, impara, questa è la vita! ©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

Ci vuole un cuore immensamente forte per contenere tutti i sogni che finiscono infranti. ©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

C’è un momento in cui ti stanchi delle parole, vuoi i fatti. C’è un momento dove gli “io ci sono”, non bastano più, quella presenza la vuoi davvero. C’è un momento in cui gli abbracci, il sentirsi rassicurata, amata, protetta, deve diventare una certezza, una realtà. C’è un momento dove il poco diventa troppo poco, e non vuoi più fartelo bastare, non puoi più! C’è un momento, un preciso momento, dove ogni mancanza diventa una incolmabile assenza. C’è un momento in cui, capisci che di momenti ne hai avuti troppi, e decidi di non volerne più. Ecco, quello è il momento dove per forza di cose, devi bastare a te stessa. E capisci di essere l’unica persona che realmente trovi quando hai bisogno di qualcuno. ©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

Arriverà un giorno buono per ognuno di noi, anche per me. Per me che di solito trovo solo sassi su cui inciampare e muri dove sbattere la testa. Profumerà di arance quel giorno e, anche se io le arance non le sopporto, ne respirerò il profumo a pieni polmoni. Ci sarà un cielo nuovo, nuovi colori, e ognuno potrà scegliere come colorare la sua anima. E ci saranno fogli privi di confini, e tutti, potranno scrivere la loro vita esattamente come la vogliono o la immaginano. La vita profumerà di buono, e anche la gente senza cuore, ne avrà uno. Arriverà un giorno buono prima o poi… Intanto, mentre aspetto che arrivi, respiro l’oggi, cercando di proteggermi dall’ inquinamento dell’odio, che ormai, avvelena la mente di ogni popolo, cultura, nazione. ©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

24 dicembre

Aprile 27th, 2019

È una sera come tante, o almeno cosi sembra, la gente per la strada che marcia verso casa, ognuno cosi perso tra pensieri ed illusioni. Qualcuno canta in mente una canzone antica, qualcuno invece prega… e non ricorda più per cosa. C’è anche quel barbone all’angolo di strada che aspetta un bel miracolo da tutta la sua vita. È una sera strana, di quelle senza luna, di quelle dove pensi che hai la gran fortuna, che almeno tu cammini, respiri, quindi esisti. Lo vedi anche nei film, in quelli americani, è una di quelle sere che ti fa pensare che tutto, tutto può accadere. Ma è solo una sera, una sera come tante…e la gente rimane a guardare, la gente continua a sperare. ©Monica Cannatella

All’ombra di un vecchio ciliegio ormai sterile, tutte le nostre memorie. Le guardo da lontano…con gli occhi e l’entusiasmo di un bimbo che riceve il suo primo regalo di natale. E trema il mio cuore, alla reminiscenza di un tempo lontano che non torna più. E odo canti di uccelli e ruscelli danzanti desio d’amore e puzzo di terre arse intorno All’ombra di quel vecchio ciliegio sterile, ho cercato il sonno fatale, perché non perdessi mai più quell’attimo che fu nostro. E l’ora non giunse mai, se non quando io ne persi ogni ricordo. ©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

Forse non l’ho perso quel treno, forse ho solo preferito non prenderlo. Perché non tutti i treni sono importanti, non tutti portano necessariamente ad una meta o, a quella che tu desideri. Ho scelto di veder partire gli altri. Ho scelto di guardare la vita che scorre seduta sul mio bagaglio, in attesa di qualcosa di più di un ammasso di ferraglia che corre chissà dove. Magari sbaglio, non è una novità che mi riesce benissimo prendere decisioni di cui poi, mi pento. Ma in fondo, non è forse questa la vita? Prendere decisioni sbagliate e imparare dagli errori fatti, volere il bianco e ritrovarsi ad indossare il nero, rinunciare, e maledirsi ogni giorno per averlo fatto, rimpiangere sempre qualcosa? Pare proprio che non sappiamo stare senza piangerci addosso per qualunque motivo. La vita di tutti quanti, non è forse fatta di occasioni perse e opportunità non sfruttate? Non li aspettate i treni, che magari non vi portano da nessuna parte, e poi, scoprite che vi siete perse il meglio semplicemente rimanendo alla stazione. ©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

Ho chiuso gli occhi

Aprile 27th, 2019

Ho chiuso gli occhi ieri sera al tuo arrivo, e cancellato i passi che ti hanno portato da me.
Ed ho cantato forte nella mia mente, per non sentire rumore.
Ho ricordato le mie capriole sul prato, il rossetto di mamma usato per scrivere sullo specchio del bagno, il girotondo con i compagni di scuola giù in cortile.
Non ho sentito nemmeno dolore, solo un tonfo sordo, un tuffo al cuore. Guardo il pavimento… quel rosso, mi ricorda il colore delle rose che mi regalavi un tempo.
Per ricordarti che ti amo dicevi…
Apro gli occhi, non mi lascio più colpire…per ricordarmi che mi amo.

©Monica Cannatella

Aprile 27th, 2019

 

 

 

Non prendetemi come esempio, che sono un disastro di persona.
Tengo gli occhi bassi anche quando la colpa non è mia
e do consigli giusti alle persone sbagliate.
Dimentico sempre di annaffiare le piante, e poi , quando appassiscono,
ci rimango male.
Sbaglio sempre io…
Lo zucchero con il sale
i modi
le persone
i luoghi
i tempi
ne facessi mai una giusta.
Io non mi prenderei mai come esempio, perché lo so che sono
un casino!
Quelle come me, il casino ce l’hanno ovunque!
In testa
nel cuore
nell’anima…
Quelle come me, sono sempre un disastro
agli occhi del mondo.
Forse, perché questo mondo, non è ancora pronto
per le persone vere.
Ed è per questo che non riescono mai a trovare il posto
adatto a loro e se ne rimangono chiuse dentro una corazza,
che spesso, sentono troppo stretta, ma che sono costrette
ad indossare per difendersi da un universo che non le riconosce
e non le apprezza.
© Monica Cannatella

 

 

 

Ninna Nanna

Aprile 27th, 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so che mi canti una ninna nanna
per attutire il rumore degli spari.
Che alzi la voce quando quel cannone
vuol coprire con il suo rumore
la strofa della nostra canzone.
Che mi tieni stretto come se il tuo petto
potesse proteggermi dal crollo di un tetto.
Non ho paura mamma, non tremano per
questo le mie gambe…è solo timore
che io possa addormentarmi, e poi,
svegliarmi e trovare te che dormi.
Finché mi stringi io non temo nulla, ma
non mollar la presa e tieni duro…
Che se si rammolliscono le braccia,
non mi protegge più il tuo muro.
Chiudi gli occhi mamma, ti va?
Proviamo a dormire tutti e due insieme,
come il fratellino con papà.
Magari li raggiungiamo, giù alle cascate
dove son finiti con l’esplosione delle
granate.
Dormiamo mamma, e sogniamo un mondo,
dove i bambini fanno rumore solo giocando
a girotondo.

©Monica Cannatella

-La bambina con gli occhi di sole- Aveva gli occhi di sole, gli occhi di chi, ha quella luce speciale dentro e ancora non lo sa. Gli occhi di chi avrebbe sempre cercato giustizia e verità. Gli occhi di chi, non avrebbe mai lasciato nessuno in balia delle difficoltà o di un destino avverso. Gli occhi di chi trema davanti all’indifferenza alla solitudine agli sguardi assenti. Aveva gli occhi pieni d’amore…un amore cosi grande e straordinario, da fare tremare i cieli e la terra. Aveva gli occhi pieni di sole… e la gente, non se ne accorse mai.©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

Dimmi dove hai conservato le carezze che non mi hai mai dato. Se dalla soffitta della memoria, le hai spostate in un cassetto del cuore o, se le hai gettate via dalla finestra dell’anima per non averne più memoria alcuna. Dimmi perchè non mi hai mai concesso un ballo, dove eri quando c’era bisogno di tirare su le coperte. Dove si posavano i tuoi pensieri mentre aspettavo una fiaba della buonanotte che non arrivava mai. Dove si muovevano i tuoi passi quando avevo l’aria stanca e mi sarebbe piaciuto che tu tu fossi lì con me, per accorgerti che nei miei occhi, c’erano montagne che crollavano. Dimmi dov’eri quando c’era da tirare un pugno a quel compagnetto che mi prendeva in giro… Quando mi sono innamorata per davvero. Quando ho smesso d’amarti… Dimmi cos’avevi di più importante da fare per non accorgerti che mi avevi persa per sempre… Che non faceva più neanche tanto male.©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

Penserò a me un giorno… ma non oggi! Forse domani o, chissà , tra qualche secolo. Ci penserò, promesso! Ed avrò cura dei miei sentimenti e delle mie rughe. Dei miei gerani mezzi appassiti e di tutti gli amori mai sbocciati. Mi amerò davvero quel giorno, a dispetto di tutte le volte in cui mi sono detestata. Mi amerò forte. E splenderò come grano al sole. Penserò a me giuro! Ma oggi no, oggi è troppo presto. Ci penserò…un giorno.©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

A te (per me)

Luglio 5th, 2018

A te, che avresti voglia di fermarti e mandare tutto al
diavolo ma continui a correre fino a perdere il respiro.
A te, che ogni giorno è diventato uguale all’altro
e non trovi più il senso delle cose.
A te che ti ostini a guardare il cielo sperando che un
Dio in cui non credi più, ti mandi un qualche segnale
e ti spieghi il senso di tutto quello che hai vissuto.
A te, che cerchi di rendere felici tutti e affoghi nella
tua infelicità.
A te, che passi distratta davanti le vetrine e non ti specchi
più, perchè quello che vedi, sono solo occhi stanchi e un
sorriso spento.
A te, che hai dato più di quanto potevi dare, ed hai finito
col perdere tutto.
A te, che nessuno ti ama come meriteresti, ma che continui
ad amare come chi non sa fare altro.
A te, che sei speciale e non ti viene mai detto…
A te, che sei diamante puro e non lo sai.
A te, che non trovi mai le parole e allora scrivi.
A te, per te, cara me stessa, grazie!
Per quello che semplicemente sei.

©Monica Cannatella

Che triste luna stasera… sembra che non le vada neppure di illuminare il firmamento. Mi sembra stanca e pallida, sola e sperduta. Ha l’aria di chi, ha visto troppo amore, ma a lei, non è mai toccato goderne. Si specchia nel mare sperando di trovare compagnia stasera. Che sia un pesce o una sirena un relitto da ammirare o un mollusco con cui chiacchierare un po’. L’ho vista guardarsi attorno… forse in cerca di una stella cadente per un saluto veloce. Che a far parte di un sitema si fa presto! Ma se poi ti senti sola comunque? Far parte di un sistema, non sempre significa farne parte per davvero o essere accettati. Se devo vivere nella solitudine, preferisco fare un tuffo nel mio amato argenteo mare e non risalire mai più pensò. E si tuffò… e non riemerse mai. Ed il mondo si spense, lei si spense. E fu allora che il mondo intero si accorse di quanto fosse importante. Peccato che la luna era triste quella sera, e scelse di andare dove aveva sempre desiderato.©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

E voglio che il vento mi accarezzi quando mi sento nostalgica. Che il sole mi baci quando mi sento brutta, perché il sole bacia le belle dicono… E voglio poter far finta di aver dimenticato l’ombrello a casa quando piove, cosi posso bagnarmi senza sembrare matta. E voglio poter saltare nelle pozzanghere per ridere dei miei vestiti sporchi come non mi hanno mai lasciato fare da bambina. Tirare un calcio ad un pallone come se fossi un maschiaccio, senza nessuno che mi ricordi che le persone adulte, queste cose non le fanno. E voglio ridere, tanto! Ma non riderò più da morire… Riderò da vivere!©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

L’ho trovato quel posto poi… Quello dove speravo che un giorno, io e te, potessimo diventare finalmente noi. Un posto dove non scorre il tempo, dove non dobbiamo fare i conti con le assenze. Quel posto che sa di profumi antichi e di finestre mai chiuse, di ginestre e ricordi, di istanti rubati al mondo. L’ho trovato! Stava in un angolo di soffitta, dentro ad un sogno che non ho ancora fatto. Dentro ad un sogno, che sogno di fare da una vita.©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

Aspetti una lettera che non arriva mai, e affidi parole al vento. Riempi i giorni con promesse che infrangi, e costruisci sogni su fogli di carta bagnata. Ti affacci a finestre che danno su muri spessi e immagini che oltre, ci sia un giardino in cui le rose sbocciano anche d’inverno. E non le guardi mai le nuvole, non lo guardi mai il cielo. Perché tu hai altro a cui pensare… Come sei finita nella fiaba sbagliata, come attraversare i prati senza calpestare i fiori, come vivere senza dar fastidio. E ti trovi brutta, e buffa anche, e ridicola qualche volta. Ma fai spallucce e, sorridi! E non ti importa alla fine di quel che pensa la gente, l’importante è quello che pensi tu. E aspetti una lettera, riempi i giorni, ti affacci alle finestre. E forse un giorno, le rose, sbocceranno davvero in inverno.©Monica Cannatella

Luglio 5th, 2018

È andata così… Tra un urlo e il tuo orgoglio abbiamo sempre messo lo spazio del mare tra di noi. Ed è andata così…che ognuno, ha preso strade diverse, e le vie dei nostri pensieri, non si sono mai incrociate. Non voglio cercare colpevoli e non voglio fartene una colpa. Ognuno ha messo il cuore nella direzione opposta. Non ci incontreremo mai! Nelle idee… Nei valori… Nella cognizione di cosa è giusto e di cosa non lo è. Noi, troppo differenti e distanti. Tu non hai voluto amarmi, ed io, non ho mai saputo farlo. Ed intanto, il ricordo di tutti i giorni in cui abbiamo visto sorgere il sole insieme, è sbiadito come una stoffa antica. È andata così… perché non credo potesse andare diversamente.©Monica Cannatella

Marzo 18th, 2018