Archive for Maggio 9th, 2016

-Buongiorno. -Buongiorno,desidera? -Avete della felicità? -Si, terzo scaffale, in alto a destra. -E quanto costa? -Quanto lei deciderà di pagarla. -Prese la banconota più alta che aveva nel portafogli e pagò. Da allora, la felicità costa cara. Ma è solo nostra la colpa! Siamo noi che le diamo un prezzo. A volte, pagandola molto di più di quanto effettivamente valga. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Le manie di protagonismo le lascio agli altri. Io sono quella che si nasconde in un angolino e spera che chiudendo gli occhi, le sia fatto il dono dell’invisibilità. Affinché nessuno si accorga di lei. Ho il mio angolo di mondo io e, a dirla tutta, ci sto benissimo anche da sola. Se avessi voluto fare la prima donna, mi sarei iscritta all’accademia e mi sarei fatta tutti i corsi di recitazione, compreso il proprietario se fosse stato necessario. Ma quella, non sono io! ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Tengo sempre i piedi ben piantati per terra. Camminare su un ponte di bugie ed illusioni, per altro traballante, è molto pericoloso. Se dovesse cedere, l’unica a farne le spese sarei io. © Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Si erano amati in ogni modo possibile. Nella distanza, nelle parole, nei gesti. Nel continuo perdersi e ritrovarsi, nella solitudine, e nelle notti senza luna. Si erano amati come se mai nessuno potesse saper amare cosi. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Tutti hanno paura del mondo che c’è fuori. Io, ne ho molta di più del mondo che ho dentro. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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La notte è fatta perché gli innamorati destinati a non trovarsi mai, si incontrino nei sogni. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Non ricordo più il mio nome. Troppe volte la gente mi ha chiamata “credevo”,”speravo”,”pensavo”. Invece il tuo lo ricordo bene. Ti chiamavo “fiducia”…ma un giorno ti ho perso. Da allora, non sono più la stessa. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Quando incontri un paio di occhi pieni di dolore, il minimo che tu possa faree di salvare chi sta per , è tuffartici dentro e cercare di salvare chi sta per annegarci. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Vedo come tu vedi, amo come tu ami. Spero come tu speri, vivo come tu vivi. Il mio cuore è rosso come il tuo e, tutti e due, respiriamo la stessa aria. Perché dici che sono diverso? Non sono forse i colori a rendere meraviglioso questo mondo? Dio ce ne ha fatto dono sulla pelle, questo non ci rende diversi, questo ci rende unici!© Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Tu con lo sguardo perso chissà dove, prigioniero di una realtà che non ti vuole. Con sogni e desideri uguali ai nostri, rinchiusi in dei pensieri non esposti. Figlio di un futuro che non sa, l’amaro senso della libertà. L’ignoranza urla e non capisce, il male che ti fa e come ti ferisce. Ma il tuo amore in fondo è uguale al nostro, e non importa se ha lo stesso sesso. ©Monica

lunedì, Maggio 9th, 2016

Dovreste imparare ad amarle sempre queste donne. Quando tengono il broncio e vi dicono che non c’è nulla che non va. Quando piangono e danno la colpa alla cipolla che hanno tra le mani. Quando diventano pensierose ascoltando una canzone. Quando sono struccate, quando danno di testa, quando dopo aver messo al mondo un figlio, si sentono le più brutte del pianeta. Amatele quando sorridono, quando si sentono incomprese, quando urlano, quando cantano. Amatele quando non hanno niente di meglio da fare che rompere. Forse è cosi che vi daranno il meglio di loro, quando avrete incominciato ad amare il peggio e, nonostante tutto, continuerete a pensare che lei, sia la cosa più bella che vi sia mai capitata. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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È che non basta vomitare il dolore per liberarsene. Come per tutte le altre cose, dovrà passare dallo stomaco, salirà su, passerà vicino al cuore. E probabilmente, si fermerà in gola. E credetemi,le cose che si fermano li, fanno tanto male. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Io non voglio qualcuno che abbracci la mia pelle, voglio qualcuno che abbracci i miei lividi. Quelli sofferti, sentiti, accantonati, dimenticati. E voglio qualcuno che mi aiuti a lasciarli volare via. E poi, poi voglio piangere di gioia come fa un bambino quando viene al mondo. Finalmente libera, meravigliosamente viva. © Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Le ho cercate dappertutto queste dannate parole. Sul fondo del mare, tra alghe e detriti. Oltre l’azzurro delle nuvole che fanno capolino dopo il temporale. Nelle tasche della mia anima e tra le pieghe del mio cuore. Ma niente, non riesco proprio a trovarle! Magari non esistono, o sono io che non so dargli una voce. Forse devono ancora inventarle le parole che parlano di te. E mentre io, continuo disperatamente a cercarle, rimane muta la mia bocca. E ti perdo un’altra volta, perché non ho saputo dirti quanto tu, fossi importante per me.©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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E ci saranno giorni bui, dove tutto ti sembrerà tempesta. Non vedrai lo splendore del sole, non sentirai il canto dell’usignolo. Sarai troppo occupato a chiederti “perché”? Camminerai sulla sabbia ma, invece di apprezzare la bellezza del mare che hai davanti, sentirai solo freddo sotto i piedi e dentro al cuore. Qualcuno che si crederà tanto furbo, ti farà notare che sei troppo buono per questo mondo. E invece di sorridere perché sai che è vero, ti sentirai in colpa per questo. Ci saranno giorni dove nessuno ti terrà la mano, perché io non sono eterna, prima o poi dovrò lasciarti. Ma puoi star tranquillo, anche se non terrò la tua mano, guiderò ancora i tuoi passi. Dovunque io sia, sarò sempre pronta ad indicarti il cammino. Poi ci saranno giorni di sole, annuserai l’aria buona del mattino, e ringrazierai per quanto ti è stato concesso.Ti sentirai vivo più che mai, e i giorni bui, non conteranno più. Avrai trovato la tua strada, avrai trovato te. E silenziosamente mi ringrazierai per averti fatto dono della vita, e silenziosamente io, ringrazierò te per aver reso la mia, cosi meravigliosa. A mio figlio Gioele <3 ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Verrà il momento in cui anche io, potrò raccogliere fiori nel giardino della serenità. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Si innamorava spesso lei. Si innamorava di gesti gentili che il più delle volte erano fasulli. Ma lei se ne innamorava perdutamente, perché non è che di gesti gentili ne avesse poi ricevuti tanti. Si innamorava di occhi bugiardi e di false parole. Di uomini che promettevano di portarla via ,ma che poi, la lasciavano sempre lì . Si innamorava di persone che giuravano di non lasciarla mai, ma la verità è che lei, alla fine, rimaneva sempre sola. Era quasi un abitudine innamorarsi, ma tutti quelli di cui si era innamorata, non facevano che renderla peggio di quel che era. Perché le prendevano sempre tutto e non lasciavano nulla, se non altre delusioni. Ma lei, si innamorava spesso. Era fatta cosi! Aveva bisogno d’amare e d’amore lei. ©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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Ho conosciuto donne che sembravano doversi piegare al solo alitare del vento. Ma poi, non si sono spezzate nemmeno quando su di loro si è abbattuto l’uragano.©Monica Cannatella

lunedì, Maggio 9th, 2016

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